Un Mondo Nuovo

"Vivo..ah..a..a Oxford Street"

*Gemette stringendo i denti. Nonostante i delicai tocchi del dottore sulla sua ferita questa continuava a dolere. Che fosse acqua santa?
Non sapeva ancora se credere a questa storia dei vampiri ma...non aveva alcuna intenzione di diventare uno di questi*

"Sono un poliziotto e stavo indagando su un traffico di strani oggetti pericolosi. Dio mi dici perchè fa tanto male? Nei film non è così"

*Gemette stringendo i denti. Gli era sfuggita quell'affermazione ma era realmente stremato*

"fa male perchè serve per purificare la ferita, è meno doloroso dell'acqua santa e anche noi vampiri possiamo toccarlo"

*spiegò facendo nuovamente stendere il ragazzo*

"stai tranquillo non diventerai un vampiro, riposati che dopo ti riporto a casa"

*gli disse tornando alla sedia, doveva aspettare che il sole tramontasse per poter entrare nel mondo babbano, i suoi occhiali da sole protettivi non funzionavano all'esterno del mondo magico*

"Più doloroso dell'acqua santa? Menomale..."

*disse con ironia mentre stringeva gli occhi e i denti odiando quel male infernale. Neanche quando avevano tentato di accoltellarlo durante una delle sue indagini aveva sentito tanto dolore.
Sperava che quel medico pazzo non stesse in realtà tentando di avvelerarlo dato che sentiva la pelle bruciare come se gli avessero passato sopra una boccetta di acido. L'effetto e il dolore erano gli stessi*

*Anthony controllò le sue condizioni e attese che il dolore passasse
non avrebbe dovuto metterci ancora molto
anche se tutto dipendeva da quanto veleno aveva in corpo
sperò per quel povero ragazzo che passasse presto
sapeva cosa voleva dire avere addosso l'acqua santa e non era affatto una bella sensazione*

"presto passa e vorrai tanta acqua da bere"

*si ricordò all'improvviso che il dolore faceva venire sete
solitamente si sprecano un sacco di energie a stare male
con la magia fece apparire una brocca d'acqua e un bicchiere pronta per quel ragazzo*

*Morgan era letteralmente stremato. Non ce la faceva più anche perchè, tra le pozioni che probabilmente dovevano avergli inniettato quando era privo di sensi, spiccava qualche sonnifero. Inoltre tutto quel dolore non faceva nient'altro che annebbiargli maggiormente i sensi facendolo sentire confuso.
Non sapeva dove si trovava e non capiva come avesse fatto a trovarsi in quella situazione con un morso sul collo e un tizio convinto dell'esistenza dei maghi e dei vampiri. Ci mancava solamente che gli mostrassero una bacchetta magica e allora si che avrebbe capito di aver perso completamente la testa e essere diventato matto*

"Perchè non è ancora..."

*Cominciò sentendo lentamente il dolore attenuarsi. Quasi non ci credeva più. Era passato quanto? Un ora? Finalmente il dolore pareva essere diminuito anche se non era sparito del tutto. Certo, rispetto a ciò che aveva dovuto subire fino ad ora, questo era assolutamente sopportabile.
Morgan arrischiò addirittura ad aprire i suoi occhi tentando di schiarirsi la gola, la voce e la vista tutto in una volta, col pessimo risultato di sentire un forte bruciore di gola e un fastidioso e preoccupante giramento di testa*

*Anthony lo fissò prese l'acqua e posò il gelido bicchiere alle labbra bollenti del ragazzo
fece scivolare in gola un pò d'acqua per fargli provare sollievo
però doveva andare a piccoli sorsi perchè se no rischiava che gli andasse di traverso*

"va meglio?"

*gli chiese gentile passandogli un panno bagnato sulla fronte*

"Si, va un pò meglio"

*Sussurrò con voce roca alzandosi appena per poter prendere la bocca d'acqua e bere, bere fino a sentirsi scoppiare.
Non sapeva perchè mai questa sete incredibile gli fosse venuta così...all'improvviso, ma quel bicchiere d'acqua non gli era bastato.
Sapeva che quando qualcuno perdeva molto sangue, bisognava bere molto per poterne integrare a sufficienza e pertanto si chiese quanto sangue quel vampiro avesse bevuto dal suo collo.*

"Quanto tempo ancora dovrò stare in questo posto?"

*Chiese con gli occhi socchiusi perchè la flebile luce della stanza sembrava troppo forte per poter essere sopportata dai suoi occhi stanchi e stranamente fotosensibili*