Jennifer |
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| *Un altro tiro. L’ultimo. Lento, gustato, assaporato. Finita. Morgan schiacciò il mozzicone di sigaretta premendolo contro il terreno. Sospiro. Un nuovo sguardo alla luna. Era seduto a gambe incrociate sull’erba dell’immenso parco di Londra. Aveva dietro di sé una lunga sequenza di pioppi che gli impediva la vista dell’antico castello e davanti a sé il Lago Nero sulla cui superficie si rifletteva, magnifica, una luna completamente piena. Probabilmente, pensò Morgan, è pure in perigeo. Effettivamente, quella notte, il satellite terrestre appariva enorme e maestoso agli occhi di chi si fermava ad osservarlo. Poi...un forte dolore al petto e successivamente il nulla.
Venne trovato fortunatamente da un mago che passava di li per caso e che una volta visto il segno di morso sul suo collo decise di condurlo al San Mungo. Ora era li, incosciente e febbricitante su di una barella sopesa in aria grazie ad un incantesimo mentre veniva trasportato nel reparto del secondo piano pien di competenti Medimaghi specializzati in morsi e ferite dovute a creature magiche*
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