Amichevole?

Il giovane Lemaire se ne stava seduto tra le ultime file degli spalti e si godeva una amichevole tra serpeverde e corvonero. Per il momento erano in parità, ma questo non importava molto alla bella serpe...il quiddich gli era indifferente, quello che gli interessava era difatti un cacciatore corvonero sul quale non staccava mai gli occhi di dosso. Doveva essere un componente nuovo della squadra dato che Lestat non ricordava di averlo mai visto prima, in altre partite.

Un compagno della sua casata imprecò quando i corvi passarono in vantaggio. Il cacciatore corvonero esultò con un sorriso smagliante ai suoi compagni: era lui che aveva portato in vantaggio la squadra, ma ne era quasi sorpreso; si spostò i capelli scuri dal viso e gettò uno sguardo sulla tifoseria serpeverde...sembrava cercasse qualcuno.

Quel giorno, il giovane intruso, aveva deciso di fare un salto in Sala Grande per mangiae qualcosa (al tavolo Corvonero, questa volta) e mai nella sua mente era passato il pensiero di andare a vedere la partita di Quidditch. Sfortunatamente per lui, si era ritrovato trascinato da un ordata di bronzo-blu, fin giu agli spalti. Senza neanche rendersene conto, il suo sguardo si era soffermato su l'unica persona che, nel male, conosceva in quella scuola.

A Matthew non erano sfuggite le occhiate che il Cercatore dei Corvonero si scambiava con quell'idiota di un Serpeverde. La sua non era di certo gelosia. L'altro poteva, per quanto riguardava, fare quello che voleva.
No, non era assolutamente gelosia la sua. Gelosia di cosa poi? Quel maledetto Serpeverde poteva scoparsi anche tutta la squadra di Serpeverde, Corvonero o Grifondoro che sia; dopotutto anche Matt sapeva che Lestat non si sarebbe mai avvicinato ad un Tassorosso....forse.

Con altri dieci punti che la squadra corvonero portò alla sua squadra gli animi nella tifoseria serpeverde si animarono non poco e non positivamente.
Naturalmente a Lestat tutto quel trambusto poco interessava tant'è che un ragazzino del primo anno gli chiese come faceva a starsene così tranquillo, Lestat semplicemente non lo degnò di nota; poi però anche il suo sguardo si fece contrariato, ma non per la partita: quel cercatore si stava concentrando troppo e quasi guardava a stento dove i compagni di squadra si muovessero, figurarsi le tifoserie.
Come osava?...Eppure, infilando di nuovo la pluffa nel cerchio centrale, guardò di nuovo verso i serpeverde.

Matthew si ritrovò a farsi scappare un risolino alla vista di un Lestat così contrariato. Sinceramente non aveva capito cosa fosse appena accaduto e cosa avesse reso il Serpeverde così nervoso ma era contento, felice davvero.
Un ragazzino di Corvonero vedendolo sorridere, sorrise anch'egli credendolo felice per il vantaggio della sua squadra....be, anche questo lo rendeva felice, dopotutto Lestat era un Serpeverde e se i Serpeverde erano tutti come lui, allora si meritavano una sconfitta coi fiocchi.

-Scusa ma sei uno studente nuovo? Non mi pare di avert mai visto nella comune-

Quello stesso ragazzino sorridente gli aveva appena fatto la domanda da un milione di galeoni.
Cosa rispondere?

"Emm....no, sono un metamorfmagus quindi cambio il mio aspetto a piacimento"

-Davvero?-

Chiese l'altro inizialmente con un espressione scettica. Poi cominciò a ridacchiare sorpreso e ammirato

-Diavolo amico, è una cosa pazzesca-

"gia...davvero pazzesco"

Mormorò Matt arrossendo fino alla punta dei suoi capelli. Fortunatamente quel ragazzino si era bevuto la su storia altrimenti....non sapeva cosa avrebbe fatto se qualcuno fosse venuto a conoscenza del suo segreto.
Ma qualcuno lo sa gia pensò mentre riportava la sua attenzione sugi spalti Serpeverde con un espressione tutt'altro che felice.

Espressione che incontrò quella di Lestat, che un pò sentendosi osservato e un pò per caso, si era girato verso gli spalti corvonero. Eppure l'espressione del serpeverde fu l'esatto contrario di quella di Matt, chissà in che guaio si era ritrovato questa volta e a stare lì così esposto davanti a tutti doveva essere più che pericoloso per il caro biondino. Tutto ciò fece nascere uno spontaneo sorriso di felicità sul volto del serpeverde...sentiva la preoccupazione dell'altro e così, tanto per non farlo passare troppo inosservato e metterlo in evidente agitazione, lo chiamò.
Un attimo dopo era accanto a lui, si era materializzato.
"Non mi aspettavo di trovarti qui!" esclamò colloquiale, in tono finto sorpreso.
"Com'è che sei da questi parti?" disse fortunatamente abbastanza vago, ma forse in modo troppo strano, e soprattutto la nota più strana: come se fossero cari vecchi amici.

Matt sgranò gli occhi vedendo chi era appena apparso davanti a lui e in che modo gli si stava rivolgendo.
Lestat si era appena materializzato a pochi centimetri da lui, assolutamente ignaro o quasi sicuramente conscio, delle decine e decine di occhiate che chiunque, nella torretta degli spalti Corvonero, stava lanciando loro.
Un Serpeverde tra i Corvonero? Non si era mai visto.
Mai come quella volta Matt non sapeva cosa fare. Si ritrovò a fissare l'altro con stupore e terrore; il suo cuore batteva incredibilmente e anche Archimede, precedentemente nascosto nella sua borsa, aveva tirato fuori il capo probabilmente confuso dall'irrigidimento del suo padroncino.

o forse più di cari vecchi amici...
"non ti senti bene?" chiese molto preoccupato accarezzandogli una guancia con fare molto, molto, intimo.
Si era seduto affianco a lui e lo guardava con quello sguardo e quei modi di fare davvero così dolci, davvero così gentili...davvero così assurdi. E più era lo stupore dell'altro, più il serpeverde sembrava ferito e sorpreso per quel trattamento.
Guardò i ragazzi lì intorno con scrupolo e in modo diffidente, tanto che i corvonero li intorno si sentirono quasi sotto accusa e alzarono le spalle.
"che succede?" gli domandò dolcemente...'e ora cosa si inventerà?' pensò diabolico.

"Non ti senti bene?"

Che razza di domanda era quella?

Che succede?

Come poteva chiedergli una cosa del genere?
Quel bastardo di un Serpeverde stava sicuramente architettando qualcosa ma Matt non sapeva cosa.
Il fatto era che Matthew era sicuro che Lestat aveva in mente di fargli un bello scherzetto e il bello era che lui era anche impossibilitato ad andarsene perchè circondato da Corvonero curiosi e dal braccio di quell'idiota.

"Che...che ci fai qui?"

Si sforzò davvero di essere cortese e cordiale, per quanto l'odio, la rabbia e la preoccupazione che provava in quel momento, gli permetteva.

Gli sorrise a quella domanda
"Io sto vedendo la partita della mia casata...tu piuttosto, non mi avevi detto che saresti passato, perchè?" chiese ancora curioso.
Con il braccio lo strinse a sè e lo guardò dritto negli occhi e guardandolo da così vicino quasi si pentì per la situazione in cui lo aveva messo...quasi. Vederlo così vulnerabile e mansueto sotto il suo controllo era una cosa troppo eccitante e troppo divertente per lasciarsela sfuggire a causa di quegli occhi così belli.

Lo odiava, lo odiava davvero troppo ma non poteva mostrarsi rabbioso, altrimenti Lestat avrebbe sicuramente fatto di peggio. Forse poteva mostrargli ciò che gli stava facendo rischiare, pregarlo con lo sguardo perchè lui, davvero, aveva bisogno di rimanere ad Hogwarts perchè non aveva nessun altro posto dove andare. Era crudele metterlo in una situazione del genere e forse....era proprio da Lestat.

"Io...stavo per andarmene...mi dispiace che tu abbia sprecato così tante energie smaterializzandoti ma....sei arrivato in ritardo perchè...come ti ho detto, stavo proprio andando via"

Mormorò allungando entrambe le mani e poggiandole sul petto di Lestat per poterlo spingere lontano da lui per avere la possibilità di scappare via più velocemente possibile.

Lo sguardo di Lestat per poco non gli valse un golden globe 'miglior attore nel bel mezzo di una partita di quiddich'!.
Lo aveva guardato sorpresissimo, facendo finta di non capire il perchè di quel comportamento.
"Perchè fai così?Se è per oggi non devi....non devi preoccuparti" disse poggiando le mani su quelle dell'altro "a me non importa di quante punizioni tu possa prendere o di quanti brutti voti tu possa avere" sorrise dolce prima di gettare un'occhiata ai sorpresi e 'orripilati' corvi.

"Non sei un corvonero....giusto?" si sentì qualcuno dire....

Oddio...oddio ora che faccio?

Cominciò a pensare Matthew guardandosi intorno sull'orlo del panico. Quel bastardo...quell'odioso bastardo lo stava mettendo nei guai, in seri guai.
Non si rendeva conto di cosa sarebbe successo se si fosse scoperto i suo segreto?
Rischiava Azkaban, Matt, per truffa e furto in una prestigiosa scuola.

"Ti prego"

Supplicò l'altro mentre i suoi occhi andavano lentamente ad inumidirsi. Archimede prese a strillare all'indirizzo di tutti i corvonero voltati verso quella strana coppia e ciò fece si che Matt si spaventasse e che, terrorizzato, guardasse le sue mani, ora più pallide e quasi trasparenti.
No...non poteva rischiare di diventare invisibile proprio adesso.

Mani che nessuno notò perchè Lestat le chiuse nelle sue.
L'aveva pregato, si, l'aveva pregato. Quasi non ci credeva...anzi ci credeva e quel momento era una goduria, ma perchè inferire oltre?Aveva ottenuto quel che voleva, o quasi.

"Cosa faremo senza gli spigliati e intelligenti corvonero" sbuffò con semplicità sorridendo verso Matt allungandosi per lasciargli un casto ma lungo bacio sulle labbra.
Si alzò prendendo con dolcezza per mano il fragile biondino per portarlo in un luogo meno affollato, scoccando un'occhiata agli interdetti corvoneri. Con quella frase non aveva confermato nulla, nè negato nulla, ma i corvonero avrebbero fatto due più due: uno spocchioso serpeverde che vuole mettere in cattiva luce l'ennesimo corvonero/grifondoro/tassorosso di turno; Matt sarebbe passato per un ingenuo innamorato o per uno stupido ragazzino succube di un serpeverde, ma non per un ladro o un estraneo.

Matt si lasciò condurre da Lestat fino all'uscita del Campo da Quidditch. Era mansueto, era tranquillo....era stravolto....era incazzato nero, ma attendeva, Matthew. Attendeva che entrambi fossero abbastanza lontani da poter così lasciare libera la sua furia cieca.
La sua mano, ancora bloccata in quella si Lestat, diventava sempre più invisibile fin quasi a sparire del tutto e non solo quella. Oramai quasi tutto il suo corpo era diventato un pallido spettro.

"Tu...tu odioso essere"

Cominciò con voce via via crescente. I suoi occhi erano ancora umidi di lacrime di rabbia e frustrazione e si, anche si spavento.

"ti rendi conto di cosa mi hai fatto rischiare li sopra?"

Continuò ritornando ora visibile. Lacrime cominciarono a scendere sul suo viso ma lui, con rabbia e sdegno, cominciò ad asciugarsi il volto rosso e livido.

Il suo potere di diventare invisibile aveva sorpreso, questa volta per davvero, Lestat. Era un potere che non aveva mai incontrato e la cosa lo incuriosiva molto; come tutti i poteri magici l'aveva studiato, l'aveva letto in vari libri ma mai ne aveva vista una dimostrazione reale come quel giorno. E ne fu così attirato che non sentì affatto la domanda retorica che l'altro gli aveva fatto.
Guardava la sua mano, ancora stretta alla sua e quando finalmente lo guardò negli occhi fu per una seconda volta sorpreso di vedere le lacrime di Matt. Inconsapevolmente gli si dipinse sul viso un sorriso soddisfatto e quasi vittorioso.

Edited by -Alasy- - 2/2/2010, 11:58